Lun. Mag 20th, 2024

UNA COLLEZIONE PRIVATA DI OPERE ECCEZIONALI, IN UN CROGIUOLO DI VICESSITUDINI

Boomers Attivi e graditi ospiti, bentrovati!

Dal 2 dicembre 2023 al 10 marzo 2024, ci sarà a Rovigo, presso il Palazzo Roncale, sede espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra “Il Conte e il Cardinale. I capolavori della Collezione de Silvestri”. 

Rassegna particolare vuoi per la storia della Collezione in sè, vuoi per i soggetti coinvolti, il conte ed il Cardinale, piuttosto snobbati all’epoca e finalmente e giustamente rivalutati oggi.

L’evento, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con Comune di Rovigo, Accademia dei Concordi e Seminario Vescovile, nasce da una idea di Sergio Campagnolo ed è affidata alla curatela scientifica di Alessia Vedova.

Nel 1877, i due ultimi eredi – il nobiluomo Gerolamo e il fratello cardinale, Pietro – legarono la quadreria di famiglia, per metà al Seminario Vescovile, e per l’altra metà al Comune di Rovigo e all’Accademia dei Concordi.

Senza però stabilire cosa dovesse pervenire a chi.

Errore madornale usualmente, perché di solito è qui che si disfano famiglie prima, all’apparenza, unite.

Il patrimonio da dividere tra le due istituzioni era imponente: oltre 200 opere.

Fatto sta che questa volta, il lascito provocò una contesa al rovescio, dato che entrambi i co-beneficiari lottarono per “scaricare” all’altro il possesso della Collezione, considerandola troppo ingombrante e per nulla interessante.

Il Seminario acquisì volentieri la collezione archeologica che i de Silvestri avevano lasciato, mentre auspicarono che a farsi carico della quadreria, fosse l’Accademia dei Concordi.

Che era stata felicemente destinataria di un altro lascito della famiglia, la preziosissima Biblioteca Silvestrina, ricca di 40 mila documenti e volumi, tra cui capolavori unici come la trecentesca Bibbia Istoriata Padovana.

Un’altra gemma del patrimonio, la Casa di Francesco Petrarca ad Arquà, i de Silvestri l’avevano già destinata al Comune di Padova, cui tutt’ora appartiene.

Rifiutare il lascito, definito dall’esperto dell’epoca come “cose da bottega di rigattiere”, non pareva bello, così, dopo lunghe diatribe, la gara a disfarsene venne salomonicamente risolta dai numeri: le opere con un numero di inventario pari andarono al Seminario Vescovile, quelle dispari all’Accademia. 

Io non so se sia stata la benignità della sorte o l’intervento postumo e celeste dei due benefattori, ma alla recente confluenza della Pinacoteca del Seminario nella Pinacoteca dell’Accademia, la collezione smembrata è tornata unita; recuperando l’originaria unità a cui avevano aspirato i due illustri donatori.

Perché tanto distacco nei confronti di una così imponente collezione d’arte?

A spiegarlo è la curatrice della mostra, Alessia Vedova: “Quella dei nobili de Silvestri è una tipica collezione privata dell’epoca: molte opere settecentesche o seicentesche, che al momento non erano particolarmente apprezzate, un buon numero di copie volute per scopo di studio o decorativo, ritratti, nature morte, piccoli paesaggi, opere devozionali. Nulla che veramente intrigasse gli Accademici o gli ecclesiastici”.

La mostra servirà anche a far conoscere al pubblico la storia del casato dei de Silvestri, presenti a Rovigo sin dal Ducato Estense. Non saranno indagate solo le figure dei due ultimi protagonisti, ma anche quelle di altri membri di una famiglia, che si è distinta per molti aspetti in città, e nel Polesine.

Naturalmente sarà presentata la vicenda del Cardinale Pietro, personalità di spicco nella Roma di metà Ottocento, momento cruciale per le sorti dello Stato Pontificio.

Silvestri assunse l’incarico di seguire gli intessi dell’Impero Austroungarico presso il Soglio di San Pietro, salvo convincersi della necessità di unire Roma al nuovo Regno d’Italia, posizione naturalmente avversata dalla corte papale, al punto che alla sua morte non gli venne tributato alcun omaggio solenne.

La sua salma venne silenziosamente tumulata al Cimitero del Verano e poi traslata nella tomba di famiglia a Rovigo.

Taci che l’epoca dell’Inquisizione era finita.

Con la morte del Cardinale, nel 1875, preceduta di un anno da quella del fratello, la famiglia si estinse.

Il palazzo e i beni non diversamente assegnati, giunsero infine al Vescovo di Adria e da essi prese vita il “Patronato-Scuola de Silvestri per le fanciulle povere”.

Un esempio davvero unico di munificenza, che la mostra consente, per la prima volta, di approfondire e documentare.

Uno dei motivi per cui andrò a questa rassegna, è proprio quello di rendere omaggio, anche se postumo, ad un casato mi pare in passato poco capito, ma che ha saputo comunque tramandare valori di solidarietà e Bellezza, permettendoci qualche doverosa riflessione.

Vivi la vita!

By Boomer1

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