Lun. Mag 20th, 2024

IPERICO, “ESORCISMO” NATURALE AL RIENTRO DALLE FERIE

Ferragosto è ormai alle spalle, le giornate si stanno visibilmente accorciando e tra breve rientreremo dalle vacanze e cominceremo il solito tran-tran.

Un po’ di malinconia, che spesso confondendo, chiamiamo depressione, ci sta: rientrare da un periodo di relax e riposo richiede un nuovo adattamento. Ripartono i problemi di sempre legati a burocrazia, incombenze e ripristino della casa. Ricorrere ai farmaci tradizionali per superare più agevolmente il periodo francamente pare esagerato, ma volendo un aiutino?

Prima cosa, una chiacchierata con il vostro medico di base, per aggiornarlo sul vostro stato di salute al rientro dalle vacanze, e raccontargli anche il disagio del momento. Poi, se è d’accordo e se questo non interferisce con i farmaci che magari già usate, esiste un rimedio naturale per sostenere il momento: l’Iperico o Erba di San Giovanni o Erba scacciadiavoli. Comune nei campi, ma anche in città per riempire le aiuole, in quanto predilige luoghi soleggiati ed asciutti.

Dell’ Hypericum perforatum, questo il nome latino, famiglia delle Guttiferae, se ne usano le sommità fiorite, formate da cinque petali di colore giallo oro. Il tempo balsamico, quello cioè in cui è opportuno raccogliere le piante per avere la maggior quantità di principi attivi, va da giugno ad agosto; come amiamo sottolineare sempre, la natura offre quando serve.

Pianta conosciuta sin dall’antichità, veniva utilizzata dai seguaci di Ippocrate come analgesico e sedativo. Introdotta a Roma nel primo secolo d.C., riportata da Celso quale componente di un allora famosa Teriaca, formulata dal medico di Nerone, viene identificata come erba legata per aspetto e proprietà, al fuoco ed al sangue.

Plinio il Vecchio e Discoride, che le attribuiscono il nome di “androsemon” che significa sanguee umano, unitamente a Galeno, ne esaltano la qualità di provocare le urine, stimolare i mestrui e le azioni anti scottature e cicatrizzanti. Ildegarda di Bingen, di cui abbiamo già parlato in un post, non apprezza invece l’iperico e lo definisce alla stregua di un “duro fieno”. Durante tutto il medioevo fu tra le piante più apprezzate, perché segnata da Dio, e il suo appellativo più importante diviene da allora, quello di fuga demonium.

Quale erba di San Giovanni era consacrata al Battista, da raccogliere nella notte del 24 giugno, giorno della nascita del Santo. Possiamo definire Iperico una delle piante della cristianità, quale simbolo di luce e protezione. Dal ‘500 viene utilizzato dagli esorcisti: durante questi riti, impartiti a presunti indemoniati, più spesso persone con problemi mentali, venivano somministrati dei prodotti a base di erbe, tra le quali era sempre presente iperico che risultava estremamente utile per la sua azione sedativa.

È verso la metà dell’Ottocento che si hanno le prime vere ricerche sui principi attivi, scoprendo in primis l’ipericina, che si presenta come una resina rossa.

Oggi, l’indicazione prevalente quale antidepressivo, ha sviluppato un’intensa ricerca farmacologica e l’azione sul sistema nervoso pare dovuta più all’iperforina ed i suoi derivati. Le indicazioni comunque sono di depressione di lieve/media entità.

Le raccomandazioni, prima dell’uso, sono legate ancora una volta ad una concomitante  assunzione di altri farmaci; per questo prima di ricorrere all’iperico, serve il consiglio del vostro medico o farmacista. Se aveste poi anche qualche calo di energia associato al periodo, potreste assumere in concomitanza dell’Angelica, o dell’Avena o Eleuterococco. Forma farmaceutica e dosaggio a discrezione di chi vi consiglia.

Superato il momento, tutto tornerà alla normalità e potrete godervi il ricordo delle vacanze, che ci auguriamo siano state per tutti voi, all’altezza delle aspettative. Godi e vivi la vita!

By Boomer1

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