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MUSICA MELODICA, COPIATA IN TUTTO IL MONDO, MA DI NASCITA ITALIANA

Il 9 agosto 2023 è venuto a mancare, pare dopo lunga malattia, all’età di 83 anni, Peppino Gagliardi.

La notizia, è passata piuttosto in sordina; io stessa non ci ho fatto caso più di tanto, restando in un secondo momento assolutamente perplessa di fronte a questo mio modesto interesse che però, mi ha anche fatta riflettere.

Della vita privata di Peppino Gagliardi poco si sa, persona dunque schiva e gelosa della sua intimità e di quella dei suoi familiari.

Già questo, la dice molto lunga sul personaggio.

Peppino, napoletano nato nel quartiere Vasto, cantautore e musicista, è stato uno dei rappresentanti della musica melodica negli anni 60 ed a cavallo con i 70.

Suonava la fisarmonica, la chitarra ed il pianoforte, e si affacciò al mondo dello spettacolo con un complesso chiamato i Gagliardi. La fortuna e la notorietà però arrivano con l’etichetta Zeus, che lo lancia nel 62 con il 45 giri “A voce ‘e mamma” e poi, con la canzone “t’amo e t’amerò”, arriva il successo.

Suoi proprio, sono gli anni 60, in cui gira dei musicarelli, partecipa a varie manifestazioni ed al Festival di Sanremo in più occasioni.

Il clou della sua carriera arriva con la canzone “Settembre” (l’omonimo album che continene anche “Come le viole“) e due secondi posti a Sanremo nel 72 e 73.

Dopo, un po’ alla volta scompare dalle luci della ribalta.

Negli anni 60, il pomeriggio io studiavo e la colonna sonora in sottofondo era mia madre che girava per casa e la musica jazz imprescindibile. Di quegli anni, non ho grandissimi ricordi di musica, i rammenti cominciano solo agli inizi degli anni 70, quando ho iniziato l’università. Decade libertina, diciamocelo, quella dal 70 all’80; contestualizzando, è stato il periodo della libertà e della rivoluzione sessuale e anche dei drammatici anni di piombo. Patty Pravo cantava “Pensiero stupendo” e Venditti “Sara”, Cocciante “Margherita” e Renato Zero “il Triangolo”. Chissà che salti sbigottiti sulle poltrone le generazioni precedenti…

Balza all’occhio il divario tra la musica romantica di Gagliardi, quella appunto dei nostri genitori e nonni, e la musica se vogliamo, evoluta e progressista del nuovo decennio.

È anche il periodo di Lucio Battisti, che però canta la storia di un tradimento “Innocenti evasioni”, e se pensiamo poi a John Lennon, in realtà consideriamo contenitori edulcorati usati per fare propaganda politica: “Imagine”. Detto da lui.

Andando indietro nel tempo, ricordo che un mio amico aveva in macchina un lettore VHS e possedeva una cassetta di Gagliardi, ma poiché quando la ascoltava si rattristava, per un recente amore finito, non saprei dire chi, decise di farla sparire.

Significa che era ascoltato ed apprezzato a tutte le età e diventava colonna sonora per storie ed amori.

Con la scomparsa di Gagliardi si spegne un’altra lampadina sulla musica romantico melodica degli anni 60 ed è triste, perché per quanto inattuale oggi, non si può negare essere dotata di un garbo e di una delicatezza, ancorché malinconica, quasi scomparse.

Abbiamo reputato giusto e rispettoso nei confronti di Peppino Gagliardi ricordarlo con tutta la gratitudine possibile, perché è stato comunque un anello, di quella catena musicale che ha permesso alle note, di arrivare fino ad oggi.

Sii grato e vivi la vita!

By Boomer1

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