Lun. Mag 20th, 2024

Peperina mica da ridere, dal carattere energico oltre che feconda nello scrivere, la monaca benedettina Ildegarda von Bingen… ma procediamo con ordine.

 Ildegarda nasce da nobile famiglia nel 1098, quindi in pieno Medioevo, in Germania vicino a Magonza, ultima di 10 fratelli: la bambina comincia in tenera età ad avere delle visioni, fatto che segnerà tutta la sua vita, marcata peraltro anche da una salute cagionevole, motivo per il quale viene messa in convento, evidentemente all’epoca usava così, all’età di otto anni ed allevata da una giovane donna aristocratica, ritiratasi a sua volta nello stesso monastero in cui era stata messa la bambina.

Visto l’ambiente in cui cresce, le visioni subentranti o magari per vocazione spontanea, prende i voti tra il 1112 ed il 1115. Il suo lavoro pastorale diventa subito incessante sotto tutti i punti di vista: studio, insegnamento, scrittura, viaggi informativi. Fonda il monastero di Bingen sul Reno, poi un secondo, ma i rapporti con il clero non si rivelano proprio idilliaci in quanto la monaca ha una visione pastorale aperta verso l’esterno e non claustrale come, essendo donna, il clero avrebbe gradito.

Come dicevo, siamo nel Medioevo, epoca in cui le donne erano considerate creature da tutelare, tipo oggi la foca monaca, creature obbedienti ai diktat degli uomini deputati alla loro protezione, dedite ad ad ago e telaio.

O a feste ed alcove. In fondo ognuno ha il suo talento.

In questo contesto si muove una donna come la benedettina, decisa ad andare per la sua strada imperterrita, figurati con quanti amici nel mondo della Chiesa.

Fu Papa Eugenio III, uomo evidentemente di vedute lunghe, nel 1147 a darle l’autorizzazione per scrivere e parlare delle sue visioni fino a quel momento tenute segrete.

Questo le offre l’input finalmente per parlare anche di musica, medicina e di dare un grande contributo alle scienze naturali.

Feconda nello scrivere e nel predicare la Luce.

Un furetto instancabile, insomma, che si definiva “una piuma abbandonata al vento della fiducia di Dio” e non aveva paura di nessuno, tanto da sfidare apertamente Federico Barbarossa quando oppose ad Alessandro III ben due antipapi. Fino ad allora il Barbarossa la aveva in stima e simpatia, ma dopo tale presa di posizione, non le riservò il trattamento che riservava ai nemici, ma la allontanò definitivamente. Intrepida, risoluta, decisa, è stata proclamata nel 2012 Da Benedetto XVI, Dottore della Chiesa Universale, titolo e riconoscimento di grande importanza non solo per lei ma per tutte le donne, in quanto esprime i valori della femminilità sia nella Chiesa che nella società.

Intermediaria fra il Cielo e la Terra, ha indicato ai suoi contemporanei ed a noi, oggi, la strada da percorrere per operare il bene e per portare avanti giusti valori.

Credo sia questo convinto praticare della benedettina una intermediazione della dualità, il motivo per cui Angelo Cricchi ha aperto la sua mostra in via della Conciliazione a Roma, a titolo Ierogamia: la guarigione attraverso il rito ed il mito, proprio con la figura della von Bingen.

La mostra fotografica è aperta fino al 12 settembre 2023 e si presenta un’esperienza del tutto nuova per il visitatore.

Vivi la vita!

By Boomer1

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