Lun. Mag 20th, 2024

Resto sempre affascinata, e sono certa di essere in buona compagnia, ogni volta che la passione ed il talento incontrano la Natura, perché ne scaturisce sempre qualcosa di particolare e nuovo.

Procediamo però con ordine, cominciando a parlare di una valle accogliente ed ospitale quale la Val Venosta, che va dal Passo Resia, poco distante dalla sorgente dell’Adige, alle porte di Merano, provincia di Bolzano, 80 km circa di paesaggi montani spettacolari.

Prende il nome dai Venosti, popolazione già presente in epoca pre-romana (vedi guerre retiche nel 15 A.C.).

Oggi è l’agricoltura l’attività più diffusa, trovando in mele, verdura, piccoli frutti ed albicocche, le sue eccellenze.

La Val Venosta  per capirla fino in fondo va visitata con il cuore, prima di tutto, perché è visceralmente legata alle sue tradizioni ed alla sua terra, infatti è ricchissima tuttora di usanze di origine pagana, nel tempo cristianizzate, circostanza che ne ha permesso nel contempo, la continuità.

Giusto una  digressione: sono sempre stregata dall’atmosfera dei Mercatini di Natale in genere, ma quelli dell’Alto Adige  e della Val Venosta sono davvero magici, vi ricordo qui l’Avvento di Glorenza o il Mercatino della Val Martello, che però è situato a 2000 m.

Vi sono inoltre diversi altri eventi durante l’anno, legati ad un passato che colloquiava con la Natura, certo di potersela propiziare, come la prima domenica di Quaresima, in cui i valligiani si riuniscono intorno a grandi falò accesi sulle colline, per lo spettacolo del lancio degli “Scheibenschlagen”, dischi di fuoco, che ha luogo durante la settimana prima della domenica di Quaresima; ed ancora in autunno, il Sealamorkt, mercatino delle anime, il giorno dei morti, sempre a Glorenza.

In Val Venosta, zona Lasa e dintorni, viene prodotto, come accennavamo, un particolare tipo di albicocche detto “Vinschger Marillen”, ricordo che Val Venosta in tedesco si dice Vinschgau, l’assonanza è dunque palese.

L’albicocca, Prunus armeniaca, della famiglia delle Rosacee, nativa asiatica, arrivò in Italia probabilmente con Alessandro Magno. Albero amante del vento, del caldo e del sole, resistente alla siccità, trova nella valle il suo clima ideale.

Ed ecco che la passione incontra, con rispetto e gratitudine, una Natura amata, vissuta e coltivata….

 Entra in campo Klaus Pobitzer, proprietario dell’hotel Garberhof di Malles Venosta, il quale ama condividere la sua grande passione per il mondo del gin, con i suoi ospiti. Tra gli spirits che è possibile degustare al Lounge Bar 1981 dell’hotel 4 stelle superior di Malles Venosta c’è anche Felix Luis, il distilled dry gin arricchito da ben 12 essenze botaniche che rappresenta l’incontro tra i metodi produttivi del London Gin e l’arte altoatesina della distillazione.
 Nella quiete dell’hotel Garberhof, il “silent luxury” è possibile vivere un’esperienza che coinvolge tutti e cinque i sensi, incluso il gusto.

Il fil rouge aromatico della proposta di Garberhof è appunto l’albicocca, che con il suo profumo pervade gli ambienti anche nella linea cosmetica naturale “Prunus Armeniaca” e, soprattutto, diventa ingrediente protagonista del gin Felix Luis.
 L’idea di un gin che valorizzasse uno dei frutti principe dell’Alta Val Venosta è nata nel 2017 proprio dalla mente di Klaus Pobitzer, appassionato di spirits sin dai tempi delle sue esperienze lavorative in Gran Bretagna negli anni ’90. La sua passione per il gin, condivisa con il cognato Georg Lunger, ha incontrato le competenze nell’arte della distillazione di Alessandro Secci e dell’anglo-tedesco Benedict John Skelton. Dopo due anni di tentativi con varie formule, la ricetta viene perfezionata e nel 2019 vengono prodotte le prime 250 bottiglie di Felix Luis, il cui nome rappresenta un’affettuosa dedica al primo figlio di Pobitzer.
 Per gli amanti di questo spirit, un gin fresco e aromatico, impreziosito da un tocco fruttato, prodotto a Malles nella distilleria di Alessandro Secci a partire da materie prime di qualità.

In due passaggi diversi vengono messe in infusione le 12 botanicals selezionate: insieme alle fondamentali bacche di ginepro che arrivano dalla Toscana, in una variante dal sapore più speziato e deciso, sono presenti radice di iris, semi di coriandolo essiccati che esaltano la freschezza, scorza di limone biologico del lago di Garda che insieme alle scorze di arance essiccate conferisce una nota agrumata, genziana maggiore raccolta sui monti della Val Venosta, liquirizia per conferire un sottotono legnoso, zenzero fresco dalla Giamaica, cannella di Ceylon dallo Sri Lanka, radice di calamo dai Caraibi, cardamomo dall’India e limetta nera persiana dalle note fresche e agrodolci. Dopo un processo di infusione di ben 12 ore, ogni lotto viene fatto invecchiare per 3 mesi, alla fine dei quali viene aggiunto un distillato di albicocca, realizzato con la frutta coltivata e raccolta dagli agricoltori locali dell’Alta Val Venosta.
 Il caratteristico colore giallo-arancio dell’albicocca è protagonista dell’etichetta in stile art nouveau realizzata dallo studio di design ‘ediundsepp’ con sede a Monaco di Baviera, che nel 2021 ha ottenuto il riconoscimento del Red Dot Design Award, uno dei più importanti premi internazionali nel settore del design, proprio per il lavoro di brand design del gin Felix Luis: non solo l’etichetta, ma anche l’elegante packaging e il libretto nel quale è raccontata la storia del progetto, arricchita da illustrazioni a mano libera degli ingredienti botanici che danno vita a questo speciale distillato.
 Al Lounge Bar 1981 dell’hotel Garberhof è possibile assaggiare il Felix Luis liscio oppure in uno dei cocktail realizzati dal bartender Raphael, mentre il padrone di casa Klaus accompagna gli ospiti in un viaggio nel mondo del gin attraverso un’incredibile esperienza di degustazione. Per chi volesse aggiungere il Felix Luis alla propria collezione di spirits, alla reception dell’hotel Garberhof è possibile acquistarlo al costo di 45€ e portare così a casa un souvenir davvero inedito da condividere anche con gli amici.

Vivi la vita con curiosità!

By Boomer1

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